ARTEFATTI

LE CAUSE PIU' COMUNI DI ERRORE NELLA DIAGNOSI MICROSCOPICA

La massa fecale è costituita normalmente da residui alimentari, da vari prodotti della digestione, da cellule epiteliali di sfaldamento e da microrganismi come batteri e lieviti. Non c'è da stupirsi se con l'abbondanza e l'eterogeneità di questo materiale alcuni oggetti siano confusi, da microscopisti con mancanza di esperienza, per trofozoiti o cisti di protozoi, o per uova o larve di elminti. Nei campioni di feci fresche, non fissate, non si deve identificare come un ameba qualsiasi elemento in movimento in quanto, anche i macrofagi mostrano una mobilità simile a quella dei trofozoiti di ameba. Inoltre, anche in presenza di forme mobili di trofozoiti, bisogna essere sicuri che questi non siano stati introdotti nel campione di feci con la soluzione fisiologica (contaminata con amebe a vita libera) utilizzata per diluire il campione. Per evitare questa possibile causa di errore, la soluzione fisiologica deve essere frequentemente rinnovata e sterilizzata.

Le feci acquose o dissenteriche, sono quelle che possono creare i maggiori problemi di diagnosi a causa dei numerosi elementi cellulari provenienti dai tessuti intestinali; questo perché queste cellule sono generalmente in uno stato avanzato di degenerazione. Spesso questi elementi non possono essere identificati con sicurezza anche da esperti microscopisti.

I leucociti polimorfonucleati sono spesso presenti nella dissenteria batterica e in casi di amebiasi intestinale o di coliti ulcerative, a causa delle loro dimensioni (diametro medio di 14µm ) possono essere confusi con cisti di Entamoeba histolytica. Con le colorazioni estemporanee, o meglio permanenti, i nuclei sono segmentati e uniti fra di loro da ponti di cromatina, ma possono apparire separati e arrotondati simili a quelli delle cisti di Entamoeba histolytica; in questo caso bisogna focheggiare con attenzione per mettere in evidenza i ponti di cromatina.

Quando un esaminatore sospetta che alcuni elementi presenti nel campione siano trofozoiti o cisti ma la loro morfologia non coincide con quella decritta nelle immagini presenti in atlanti o manuali, molto probabilmente si tratta di un artefatto. Durante l'esame microscopico a fresco, è possibile osservare la corretta morfologia di trofozoiti o cisti, semplicemente picchiettando il coprioggetto (ad esempio con la punta di una matita), questo provoca il ribaltamento della cellula.

E' utile inoltre ricordare l'assoluta necessità di poter misurare con precisione (oculare micrometrico) ogni oggetto o struttura riscontrata durante l'esame microscopico. La dimensione di un organismo è spesso uno dei criteri maggiori per la diagnosi differenziale di specie di parassiti. Inoltre questa semplice procedura evita spesso la confusione fra veri e falsi parassiti, che possono avere morfologia simile ma le cui dimensioni sono differenti.

Immagini

Sotto sezioni

Artefatti