CILIATES

Genere Balantidium

Tutte le specie di questo genere sono parassiti obbligati. La Balantidiosi è una zoonosi acquisita dall'uomo attraverso l'ingestione di cisti presenti nell'acqua o in alimenti contaminati. Il maiale è il serbatoio naturale dell'infezione ma è possibile anche la trasmissione interumana. La specie che interessa l'uomo è Balantidium coli.

Balantidium coli

Parassita cosmopolita, presente soprattutto in quelle zone in cui l'uomo vive a contatto con i maiali. E' l'unico protozoo ciliato in grado patogeno per l'uomo. La prevalenza varia ampiamente a seconda delle zone geografiche; l'infezione costituisce un reale problema nei paesi in via di sviluppo, ove le risorse idriche sono spesso contaminate da feci di maiale o umane contenenti cisti di Balantidium coli. Come nel maiale, l'infezione nell'uomo può essere latente e asintomatica o invasiva e sintomatica, evolvendo in una dissenteria simile a quella causata da Entamoeba histolytica.

Trofozoite

La forma vegetativa, eventualmente presente nel campione di feci, sopravvive a temperatura ambiente sino a 10 giorni. E' perciò facile osservare, all'esame microscopico diretto a fresco e a piccolo ingrandimento (obiettivo 10 x), sia il movimento rotatorio del trofozoite su se stesso, sia il suo rapido movimento traslatorio erratico (filmato). Il parassita vive e si moltiplica per divisione asessuata nel lume del grosso intestino (colon, cieco). La divisione inizia con la formazione di un solco trasversale nella cellula madre, con successiva formazione di due cellule figlie asimmetriche, una anteriore (proter) ed una posteriore (opisthe). Il citostoma della cellula madre viene trattenuto dalla cellula anteriore, mentre in quella posteriore se ne forma successivamente un altro. E' stato segnalato anche un tipo di riproduzione sessuale (coniugazione), ma mancano informazioni sui dettagli degli eventi nucleari.

Dimensioni: lunghezza 30-200μm, larghezza 40-70μm.

Morfologia: forma ovale. Il parassita è completamente ricoperto da ciglia che con il loro movimento sincrono ne assicurano la mobilità. Nella parte anteriore, più affusolata, è visibile in posizione sub-terminale una depressione imbutiforme (citostoma) tappezzata da ciglia, mentre in quella posteriore si osserva una piccola incisione che costituisce il citopige (ano). Il citoplasma contiene un macronucleo di forma reniforme e un micronucleo di forma rotondeggiante, posizionato vicino al macronucleo dalla parte concava spesso nascosto dal nucleo più grande. Nel citoplasma si osservano inoltre numerosi vacuoli alimentari con granuli di amido, residui cellulari, batteri, eritrociti, ecc. Due vacuoli contrattili, attraverso il citopige, assicurano il mantenimento della pressione osmotica all'interno del parassita. I residui alimentari non digeriti sono eliminati attraverso il citopige.

Cisti

Rappresenta lo stadio infettante del parassita.

Dimensione: diametro 50-70μm.

Morfologia: forma rotondeggiante o leggermente ovale. Nelle colture non si osserva mai il processo di incistamento. Talvolta, è¨ possibile osservare forme precistiche all'esame microscopico a fresco di campioni non fissati e mantenuti a temperatura ambiente. La parete della preciste è molto sottile e al suo interno il trofozoite, che ha perso la sua forma caratteristica, ruota intensamente su sè stesso (filmato). Il parassita non riempie completamente la ciste, è visibile uno spazio chiaro contenente granulazioni. Il citostoma è visibile solo in alcune posizioni del movimento rotatorio, mentre il macronucleo ed il micronucleo non lo sono quasi mai. Nei campioni fissati la ciste è provvista di una parete spessa che appare sdoppiata; il suo interno è occupato completamente dal parassita e, nelle cisti di recente formazione, è possibile osservare focheggiando le ciglia che lo ricoprono completamente. Il macronucleo e il micronucleo (ma soprattutto quest'ultimo) non sono sempre chiaramente visibili, come pure i vacuoli contrattili. Le cisti anziane possono avere un aspetto granuloso. L'esame microscopico a fresco con contrasto di fase evidenzia maggiormente le strutture interne sia dei trofozoiti che delle cisti. I coloranti per le colorazioni estemporanee devono essere utilizzati in piccolissima quantità (o ulteriormente diluiti) perchè si accumulano in breve tempo nel citoplasma oscurando le strutture interne. Lo stesso problema si presenta con le colorazioni permanenti anche se, con l'utilizzo dell'ematossilina, si può controllare facilmente al microscopio la fase di decolorazione del preparato sino ad ottenere risultati ottimali. Per la ricerca delle cisti di Balantidium coli si possono essere utilizzare metodi di arricchimento per sedimentazione o flottazione.

Immagini

Sotto sezioni

CILIATI