COCCIDI

Coccidi

I coccidi intestinali patogeni per l'uomo Cryptosporidium, Cyclospora, Isospora e Sarcocystis appartengono al phylum Apicomplexa. La loro classificazione e identificazione sono ancora in discussione, è quindi possibile che in un prossimo futuro la designazione tassonomica possa cambiare.

Cryptosporidium sp.

E' un protozoo parassita che può infettare molte specie di vertebrati: mammiferi (compreso l'uomo) uccelli, rettili e pesci. Il termine Cryptosporidium è utilizzato per indicare la mancanza di sporocisti all'interno dell'oocisti. Recenti studi indicano che il genere Cryptosporidium è legato filogeneticamente alle gregarine piuttosto che ai coccidi. Se questi dati saranno confermati, Cryptosporidium non sarà più considerato un coccidio intestinale mentre Isospora, Cyclospora e Sarcocystis continueranno ad esserlo.

Protozoo monoxeno intracellulare obbligato, compie l'intero ciclo biologico in un solo ospite. Le oocisti - che rappresentano lo stadio infettante - contengono quattro sporozoiti e vengono trasmesse accidentalmente all'uomo con diverse modalità: dall'uomo, dagli animali, oppure da acqua, cibo o aria contaminati. Nello stomaco le oocisti sono parzialmente digerite e gli sporozoiti liberati penetrano nell'epitelio intestinale (digiuno,duodeno) superando l'orletto a spazzola degli enterociti; in questa sede si completa il ciclo biologico che comprende una fase asessuata ed una sessuata. La fase asessuata si ripete più volte permettendo la moltiplicazione del parassita, quella sessuata si completa con la formazione delle oocisti. Quest'ultima avviene sempre all'apice luminale degli enterociti, ove i parassiti vengono sequestrati in un vacuolo parassitoforo extracitoplasmatico la cui membrana viene gradualmente formata dall'epitelio enterico. Circa il 20% delle oocisti formate è provvisto di una parete sottile, il restante 80% di una parete più spessa e quindi più resistente. Le oocisti con la parete più spessa sono eliminate direttamente con le feci e sono subito infettanti, le altre, invece, si lisano nell'intestino e liberano i quattro sporozoiti: ha così origine un nuovo ciclo di infestazione (autoinfezione endogena). Il ciclo descritto spiega le gravi forme croniche di criptosporidiosi in pazienti con deficit immunitari, anche in assenza di reinfezioni esogene. Nelle infezioni delle vie respiratorie, segnalate in pazienti immunodepressi, le oocisti infettive sono eliminate nell'ambiente esterno attraverso le secrezioni nasali.

Cryptosporidium hominis e Cryptosoporidium parvum sono le principali specie responsabili dell'infezione umana, ma anche altre specie possono infettare l'uomo: Cryptosporidium meleagridis, Cryptosporidium muris, Cryptosporidium felis, Cryptosporidium canis. Manca infatti una specificità d'ospite per le specie di origine animale.

La criptosporidiosi è causa frequente di diarrea severa e costituisce un rilevante problema di sanità pubblica in tutto il mondo, sia in soggetti immunodepressi che in soggetti immunocompetenti. E'probabile che nei paesi in via di sviluppo la malattia eserciti un forte impatto negativo in età pediatrica per i fenomeni di malnutrizione e ritardo nella crescita che si associano alla diarrea. Nei paesi sviluppati sono da tempo segnalate epidemie di criptosporidiosi per contaminazione alimentare o delle reti idriche da parte di acque di superficie non trattate, clorate o filtrate, mentre altri episodi hanno origine dalle acque utilizzate per scopi ricreazionali (piscine). Nei pazienti affetti da HIV/AIDS Cryptosporidium causa una diarrea profusa e prolungata, resistente alla chemioterapia. Negli ultimi 10 anni, l'introduzione della terapia anti-retrovirale, che permette di ristabilire la risposta immune, ha ridotto la morbilità. Nei pazienti immunocompetenti la diarrea, meno severa, è di solito autolimitante.

Cryptosporidium hominis, Cryptosporidium parvum

Le due specie non sono differenziabili morfologicamente al microscopio ottico.

Oocisti

Dimensioni: 4-6μm.

Morfologia: rotonda, ovale.

La ricerca delle oocisti con l'esame microscopico diretto è spesso difficoltosa a causa delle loro piccole dimensioni, dello scarso numero e della possibile confusione con lieviti o spore vegetali. Il metodo di concentrazione con formalina-etere o formalina-etilacetato richiede una centrifugazione per 10 min. a 500 g; il metodo di Sheather in gradiente di saccarosio fornisce ottimi risultati.

Le oocisti esaminate al microscopio in contrasto di fase sono altamente rifrangenti e mostrano al loro interno prominenti granuli scuri, diversamente dai lieviti che non sono rifrangenti e non contengono granuli.

Con la colorazione di Lugol le oocisti di Cryptosporidium non si colorano, mentre i lieviti sì. Con le colorazioni temporanee (merbromina, nigrosina) le oocisti non si colorano affatto ma sono altamente rifrangenti e chiaramente visibili sul fondo del preparato colorato. La positività del campione deve essere sempre confermata con la colorazione di Ziehl-Neelsen mod. (a caldo) o Kinyoun (a freddo) per dimostrare l'acido resistenza delle oocisti. Con l'utilizzo di fluorocromi (auramina-rodamina) le oocisti mostrano una fluorescenza giallo-arancio. L'autofuorescenza in luce ultravioletta è negativa. La ricerca microscopica delle oocisti nelle feci può essere vantaggiosamente sostituita con varie metodiche: test di immunofluorescenza diretta (DFA), che utilizza anticorpi monoclonali specifici per un antigene di superficie dell'oocisti; test immunoenzimatici (ELISA, EIA) per la ricerca di antigeni specifici; PCR seguita dalla tipizzazione di specie mediante sequenziamento; utilizzo di "restriction fragment length polymorphism" (RFLP) o di sonde specifiche. Va sottolineato tuttavia che la genotipizzazione mediante queste ultime tecniche viene impiegata soltanto da laboratori specializzati.

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