BLASTOCYSTIS

Blastocystis sp.

Blastocystis è un protozoo parassita enterico cosmopolita, con prevalenza in genere superiore nei paesi in via di sviluppo. In natura ne esistono molti genotipi e recenti osservazioni indicano che l'uomo è realmente ospite di molti genotipi zoonotici. Questo ha causato osservazioni contrastanti sul ruolo patogeno del protozoo, a causa dell'esistenza di genotipi patogeni e non patogeni. Numerosi genotipi isolati negli animali possono essere trasmessi all'uomo e viceversa e perciò gli animali rappresentano il serbatoio per l'infezione umana. Per questo motivo la presenza del parassita in campioni umani dovrebbe essere indicata con il termine Blastocystis sp. e non Blastocystis hominis.

Dimensione: da 4 a 200μm (in media da 4 a 15μm).

Morfologia: Protozoo polimorfo con quattro quadri morfologici:

-     Forma vacuolare: sferica, caratterizzata da un grande vacuolo in posizione centrale che occupa circa il 90% della cellula. Il citoplasma con il suo contenuto è relegato in un sottile bordo periferico. I nuclei e corpi inclusi sono visibili nella porzione più spessa del citoplasma. Il vacuolo può essere vuoto o contenere materiale sottile o di aspetto fioccoso. Questa è la forma più frequente nei campioni fecali.

-     Forma granulare : simile a quella vacuolare, tranne per la presenza di granulazioni nel citoplasma o più comunemente nel vacuolo centrale.

-     Forma ameboide: raramente segnalata a causa delle diverse descrizioni della sua morfologia. Questa forma è a volte osservata nelle colture in vitro, ma è stata segnalata anche in campioni di feci dissenteriche.

-     Forma cistica: descritta solo di recente. A causa delle piccole dimensioni (2-5μm), può passare inosservata all'esame microscopico, ma è rara anche nelle colture . La cisti è rotonda od ovale, provvista di doppia parete. Il citoplasma contiene da 1a 4 nuclei.

Sono state ipotizzate diverse modalità di riproduzione, di cui quella per fissione binaria è ritenuta finora la più verosimile. Le cisti, una volta ingerite, excistano nel grosso intestino dove possono dare origine a forme vacuolari, granulari o ameboidi. Queste ultime, durante il passaggio nel grosso intestino, si incistano e vengono eliminate con le feci. I campioni di feci fresche destinati all'esame diretto o alla colorazione di Giemsa devono essere eventualmente diluiti solo con soluzione fisiologica. Infatti, la diluizione con acqua provoca la lisi istantanea delle forme vacuolari, granulari e ameboidi di Blastocystis, ma non quella delle forme cistiche.

La diagnosi microscopica dal campione a fresco non presenta particolari problemi, tranne la possibile confusione con lieviti o gocce di grasso. Sarebbe preferibile utilizzare una tecnica di concentrazione in gradiente di densità (Ficoll) anche per la ricerca delle forme cistiche quali indicatori d'infezione, ma questo tipo di arricchimento, data la sua complessità, è possibile solo nei laboratori di ricerca e non per uso routinario.

Le colorazioni temporanee sono di scarsa utilità. La tecnica di concentrazione con formalina-etere o formalina etil-acetato è poco sensibile per rilevare il parassita. Con la colorazione tricromica, la più sensibile, il grande vacuolo assume una colorazione verde o grigiastra. La colorazione di Giemsa è di più difficile interpretazione: infatti un esaminatore poco esperto può confondere le forme vacuolate di Blastocystis con quelle fortemente vacuolate di Dientamoeba fragilis o di altri protozoi, e viceversa.

Per quanto riguarda la patogenicità, non esistono al momento dati che inequivocabilmente stabiliscano che Blastocystis sp. non è patogeno; sarebbe più prudente considerare Blastocystis sp. come patogeno emergente. Il referto di laboratorio dovrebbe riportare la presenza del parassita come Blastocystis sp. e specificare se il numero di parassiti è superiore o inferiore a cinque per campo microscopico (obiettivo100x). La patogenicità di una sola delle molte varianti di Blastocystis sp. potrebbe spiegare la diversità dei dati disponibili. I futuri studi su base clinica dovranno necessariamente tenere in considerazione l'eterogeneità di Blastocystis sp.

Immagini

Sotto sezioni

Blastocystis