SOTTO SEZIONE INTESTINALI

Entamoeba polecki

Ameba cosmopolita, vive da commensale nel maiale e nella scimmia. Molto probabilmente l'uomo s'infetta per ingestione accidentale di cisti eliminate con le feci da questi animali, infatti le infezioni sono più frequenti in allevatori e macellai. Nei paesi ove la prevalenza dell'infezione è elevata e l'uomo vive a stretto contatto con i maiali, ad esempio in Papua Nuova Guinea, è ipotizzabile una sua trasmissione interumana.

TROFOZOITE

Dimensioni: da 10 a 25μm; con una media di 12-18μm.

Mobilità: simile a quella di Entamoeba coli.

Nucleo: raramente visibile a fresco. Nei campioni fissati e colorati, la cromatina periferica è spesso sottile e uniformemente distribuita, ma può anche apparire in forma di granuli più o meno regolari. Il cariosoma, in posizione centrale o eccentrica, è di dimensioni variabili. L'aspetto generale del nucleo è simile a quello di Entamoeba histolytica e per questo motivo l'identificazione di Entamoeba polecki è possibile solo in presenza delle caratteristiche cisti (v. in seguito).

Citoplasma: di aspetto schiumoso per la presenza di numerosi vacuoli alimentari (anche di grandi dimensioni) contenenti residui grossolani, simile a quello di Entamoeba coli. La presenza di trofozoiti nelle feci è più rara rispetto a quella delle cisti.

CISTI

Dimensioni: da 10 a 24μm; in media 10-14μm.

Forma: rotonda, ovale.

Nucleo: uno, eccezionalmente due. Il nucleo ha un diametro che varia dal 25 al 30% del diametro della cisti, che può pertanto essere differenziata da una cisti mononucleata di Entamoeba histolytica, il cui nucleo varia dal 40 al 50% del diametro della cisti.

-     Cariosoma e cromatina periferica: aspetto simile a quella del nucleo del trofozoite.

Nella cisti sono visibili dei piccoli vacuoli mal colorabili con il Lugol.

Corpi cromatoidi: presenti nella maggioranza delle cisti, molto numerosi (fino a 30 o più). Dimensioni e forma variabili: rotondi, ovali, allungati. Sono ben evidenziabili con la colorazione di Sargeaunt, Bailenger o con le colorazioni permanenti.

Massa di inclusione: costituisce un elemento diagnostico importante, ma di natura ancora sconosciuta. E' di forma rotonda o irregolare e di dimensioni variabili; non contiene glicogeno, quindi non è colorabile con la soluzione di Lugol o il MIF. Con la colorazione tricromica assume un colore variabile (dal grigio porpora al verde) e un colore colore grigiastro con l'ematossilina.

Immagini